Ortodonzia

Informazioni indispensabili per un’ALLEANZA TERAPEUTICA Medico-Paziente in Ortodonzia

Come suggerisce il termine (orto = dritto, donzia = inerente i denti), l’ortodonzia è la branca dell’odontoiatria che studia e cura le anomalie di posizione e di sviluppo dei denti e delle ossa facciali connesse. Il trattamento di tali anomalie non riguarda solo i denti ma tutto l’apparato stomatognatico (tutte le strutture coinvolte nella nutrizione, nella masticazione e nella deglutizione, nella respirazione) e le disfunzioni ad esso relative. Per questo si definisce, più propriamente, ortognatodonzia.

Ortodonzia

Informazioni indispensabili per un’ALLEANZA TERAPEUTICA Medico-Paziente in Ortodonzia

Come suggerisce il termine (orto = dritto, donzia = inerente i denti), l’ortodonzia è la branca dell’odontoiatria che studia e cura le anomalie di posizione e di sviluppo dei denti e delle ossa facciali connesse. Il trattamento di tali anomalie non riguarda solo i denti ma tutto l’apparato stomatognatico (tutte le strutture coinvolte nella nutrizione, nella masticazione e nella deglutizione, nella respirazione) e le disfunzioni ad esso relative. Per questo si definisce, più propriamente, ortognatodonzia.

Le cure ortodontiche si possono eseguire a qualunque età; l’unica controindicazione è la presenza di infiammazione nei tessuti di sostegno del dente (osso e gengiva) e quindi una scarsa attenzione alla Igiene orale. Nell’individuo in crescita, un trattamento ortodontico trova le sue ragioni in un miglioramento della funzione masticatoria, respiratoria, talvolta anche fonatoria, ovvero nella prevenzione delle più̀ comuni malattie della bocca e non solo (ad esempio apnee e russamento da mal posizione mandibolare e/o deficit mascellare).

Nell’adulto la motivazione può  essere estetica e funzionale (talvolta l’Ortodonzia viene eseguita per facilitare il posizionamento di una corretta protesi dentale fissa). Durante 1 anno di cure si verificano mediamente 2-3 urgenze/imprevisti (distacchi, spostamenti verso i tessuti molli o rotture di parti dell’apparecchio). Il paziente ed il curante si impegnano a comunicarle e risolverle entro 3-4 giorni. La distanza dal luogo delle cure può, in tal senso, essere un problema.

La nostra offerta

Specialisti in ortognatodonzia si occupano di diagnosi e trattamenti volti ad assicurare: un allineamento corretto e funzionale dei denti, efficienza della funzione masticatoria, fonatoria e respiratoria e un’estetica del sorriso in armonia con quella del volto che permetta di sentirsi a proprio agio con sé stessi e con gli altri ma soprattutto che garantisca un risultato stabile nel tempo.

Servizi

  • Bambini / intercettiva
  • Adolescenti – Adulti
  • Fissa o Rimovibile
  • Invisibile
    • Allineatori (Invisalign, Suresmile, AirNivol. etc.)
    • Linguale (S. WIN, S. Fiorentino)

Cosa sapere prima

Infiammazione delle gengive
Lo spazzolamento sarà più difficoltoso per la presenza di apparecchiature ortodontiche fisse e se non corretto può insorgere infiammazione dei tessuti parodontali che si manifesta con gonfiore, arrossamento e sanguinamento delle gengive. Talvolta l’apparecchiatura fissa può ledere o comprimere la gengiva o e creare lesioni nella parte interna della guancia. I problemi alle gengive non controllati in maniera soddisfacente nel corso del trattamento ortodontico, possono richiedere l’ausilio di terapie specifiche (terapie parodontali) ad opera di un altro specialista, o costringere ad una temporanea sospensione o all’interruzione del trattamento ortodontico prima della fine. Queste complicanze si prevengono con il mantenimento di una corretta igiene orale, evitando di masticare cibi duri e di praticare sport di contatto.

Insorgenza di carie
L’Ortodonzia con i suoi apparecchi NON provoca la carie, ma lo spazzolamento sarà più difficoltoso, specie in presenza di apparecchiature ortodontiche fisse. L’igiene orale domiciliare dovrà essere correttamente e costantemente implementata e se non corretta, la permanenza sui denti, specie intorno a brackets e bande ortodontiche, di placca muco-batterica può facilmente provocare demineralizzazioni dello smalto e poi carie. Nei casi più persistenti di mancata collaborazione al mantenimento di una giusta igiene orale si può giungere alla sospensione prematura del trattamento ortodontico fisso.

Riassorbimento delle radici
Consiste nella riduzione della lunghezza di alcune radici dentarie. Esso può verificarsi ed essere di entità variabile in corso di trattamento ortodontico; di solito è di importanza clinicamente non significativa e non interferisce con la salute e la durata dei denti. Alcune condizioni patologiche, come traumi dentali, malattie di alcune ghiandole endocrine, assunzione di farmaci che interferiscono con il metabolismo osseo, possono aumentare notevolmente il rischio e l’entità dei riassorbimenti delle radici.

Anchilosi dentaria
L’anchilosi dentaria, cioè la fusione tra osso e radice dentaria, impedisce qualsiasi movimento del dente. Può verificarsi a carico di qualunque dente ma più spesso coinvolge elementi
dentari che hanno subito traumi, oppure che sono inclusi (denti che dovrebbero crescere ed erompere spontaneamente, che invece sono ancora dentro l’osso). Quasi sempre la terapia dell’anchilosi consiste nell’estrazione del dente stesso.

Cosa sapere dopo

Complicazioni che possono verificarsi successivamente al trattamento

Disallineamento post-trattamento
La tendenza al disallineamento dei denti verso la loro posizione di partenza dopo la rimozione dell’apparecchio ortodontico è purtroppo un evento normale. Indipendentemente dal fatto di essere stati sottoposti o meno a terapia ortodontica, i denti possono muoversi in ogni momento della vita a causa delle forze che agiscono su di essi; un accavallamento degli incisivi inferiori si verifica frequentemente, tra i venti e i trentacinque anni anche in soggetti che fino a quel momento avevano presentato un ottimo allineamento dentario. Un progressivo disallineamento può presentarsi anche in soggetti che sono stati sottoposti a trattamento ortodontico, a prescindere dalla presenza di denti del giudizio.
Movimenti indesiderati dei denti possono essere causati anche dal permanere di abitudini viziate (la deglutizione infantile, la respirazione abituale con la bocca, il succhiamento o la morsicatura del labbro o di oggetti vari, il mangiarsi le unghie), dall’estrazione di alcuni denti poi non rimpiazzata in modo consono, o per causa della cosiddetta “piorrea” (malattia parodontale, cioè malattia dei tessuti di sostegno dei denti).
L’unica possibilità per ridurre o evitare lo spostamento dei denti al termine della cura ortodontica consiste nell’uso costante, secondo prescrizione, di apparecchi di contenzione rimovibili e/o fissi (retainer invisibili) e nel fare visite di controllo regolari, ogni 4 mesi per i primi due anni dopo la cura e poi almeno una volta l’anno. In conclusione, la fase di contenzione o ritenzione è importante quanto quella della terapia attiva e deve durare spesso molto a lungo; in alcuni casi a vita!

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